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Ospedale Mestre Venezia Angelo

Finalmente anche all’Ospedale dell’Angelo è disponibile la nuova tecnologia che consente il recupero dell’udito nei pazienti affetti da grave sordità cocleare.

La coclea è l’organo di senso più delicato che ci permette di comunicare e che può essere colpito da molteplici malattie che possono causare una incapacita’ di di relazionare .

Una di queste malattie è su base genetica e porta progressivamente alla completa sordità in giovane età.

Queste malattie che colpiscono la coclea possono essere oggi curate con l’applicazione di un dispositivo elettronico molto costoso e denominato impianto cocleare.

L’impianto cocleare è formato da un sottile elettrodo filiforme e da un computer miniaturizzato.

L’elettrodo filiforme, delle dimensioni di circa un cm di lunghezz,a viene inserito nella coclea attraverso un minuscolo forellino.

IL microcomputer grande come una moneta da 1 € viene inserito al di sotto del cuoio capelluto dietro l’orecchio.

All’Angelo questi interventi non erano mai stati fatti fino ad ora e la prima operazione è stata eseguita circa 2 mesi fa dal Dr. Sandro Bordin, Specialista in Microchirurgia dell’udito , Primario di Otorinolarigoiatria dell’Ospedale di Venezia che attualmente coordina le attivita’ mutidisciplinari delle Unita’ Operative del San Giovanni e dell’Angelo.

La notizia viene data a distanza di due mesi dopo aver verificato la perfetta riuscita dell’intervento .

Il Dr. Bordin ha dichiarato di essere molto soddisfatto dei risultati ottenuti e che il giovane paziente non solo percepisce la voce ma può ascoltare la musica e parlare al telefono .

Tale straordinario risultato, ottenuto dopo appena 60 giorni dall’intervento, e’ possibile grazie agli elettrodi stimolatori , sottili come un capello.

La tecnica chirurgica deve necessariamente essere molto raffinata per consentire l’inserimento dell’elettrodo all’interno della chiocciola senza danneggiare le strutture cellulari delicatissime che vi sono contenute.

Anche il microcomputer è assolutamente innovativo perchè riesce a tradurre il segnale acustico in un impulso elettronico fisiologico che viene percepito dal nervo acustico e dal cervello come se fosse la coclea stessa ad inviarlo.

Il computer, automaticamente, riesce ad inviare lo stimolo al cervello opportunamente modulato.

Questa capacità di autoanalisi e di autoregolazione evita i lunghi periodi di riabilitazione alla quale erano obbligati precedentemente i pazienti sottoposti ad impianto di protesi cocleare.

In pratica , l’impianto si regola autonomamente ed il cervello non effettua alcuno sforzo per riconoscere i suoni ottenendo risultati molto soddisfacenti in poche settimane.

In precedenza occorrevano anche mesi di estenuanti sedute riabilitative.

Questi impianti andranno a rivoluzionare in futuro le tradizionali protesi acustiche .

Il problema è solo legato al costo di detto apparato che si aggira attualmente intorno ai 30.000 € ed alla necessità di avere equipe chirurgiche altamente specializzate per posizionare tale elettrodo all’interno della coclea senza danneggiarla.

Ora tutto ciò è possibile anche all’Ospedale dell’Angelo grazie alla collaborazione fattiva ed armonica che si è sviluppata tra le 2 Unita’ Operative di Otorinolaringoiatria di Venezia e Mestre.