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Il personale militare  impegnato in teatri operativi corre frequentemente il rischio di subire delle gravi lesioni  a carico dell’apparato uditivo.
Queste sollecitazioni possono essere determinate sia dalle armi in dotazione individuale, corte o lunghe che da ordigni esplosivi.
La suscettibilità dell’organo dell’udito è determinata dalle brusche variazioni di pressione che spingono repentinamente la membrana timpanica verso l’interno generando una violenta sollecitazione dei liquidi endococleari.

Le lesioni possono essere classificate come:
lesioni della membrana timpanica,
lesioni della catena ossiculare
lesioni della coclea,
lesioni della finestra rotonda,
lesioni labirintiche.

MEMEBRANA TIMPANICA 
La membrana timpanica ha una capacità di resistere alle variazioni pressorie che dipende da individuo a individuo e dalla presenza di cicatrici da pregressa patologia dell’orecchio medio.
La presenza di cicatrici calcaree determina infatti la presenza di aree di minore resistenza che possono lacerarsi all’aumento violento della pressione.
Una MT normale, quando la sollecitazione oltrepassa la soglia di resistenza delle fibre elastiche si lacera con caratteristiche sempre uguali. 
Si crea una perforazione di forma triangolare con introflessione dell’epitelio.

CATENA OSSICULARE 
Uno violentissimo sbalzo pressorio può causare anche la lussazione della catena ossiculare con interruzione della articolazione incudo-stapediale.
Sia nella perforazione timpanica che nella interruzione di catena compare una sordità di trasmissione che può essere recuperata con opportune tarapie medico-chirurgiche.

ORECCHIO INTERNO 
L’onda d’urto che colpisce il timpano viene trasmessa alla coclea dalla catena ossiculare e può determinare lesioni sia a carico della membrana basilare e delle cellule ciliate, sia a carico del labirinto sia a carico delle finestre, specialmente della finestra rotonda che può anch’essa lacerarsi. La sintomatologia è caratterizzata da grave ipoacusia mista (di trasmissione  e neurosensoriale). 
Le frequenze acute sono quelle maggiormente interessate.
Un altro sintomo è la comparsa di acufene cioè di un ronzio dalle caratteristiche variabili che può divenire insopportabile.
Il ronzio è determinato dal trauma a livello delle cellule ciliate che inviano degli impulsi elettrici senza essere stimolati.
Molto spesso alla sordità e acufene si associa anche il sintomo vertigine causato dalla propagazione dell’onda d’urto sia lungo i canali semi circolari che dalla rottura della finestra rotonda con fuoriuscita di endolinfa.

TERAPIA MEDICA E CHIRURGICA 

In tutti questi casi è fondamentale la terapia d’urgenza che mira a:

1) riparare la MT prima che compaiano flogosi della cassa per passaggio dei germi dal condotto uditivo esterno all’interno della cassa timpanica e dell’orecchio medio.

2) ridurre la pressione endocranica con farmaci vasoattivi diuretici .
 Riducendo la pressione endocranica si riduce anche la pressione endococleare con riduzione del danno a carico della membrana basilare e della finestra rotonda che può ripararsi spontaneamente.
Qualora persistesse una sindrome vertiginosa importante è indicato un intervento d’urgenza di timpanotomia esplorativa con verifica della finestra rotonda ed eventuale chiusura della fistola.